Destò meraviglia al Doge di Venezia, Leonardo Donati quando nell’agosto 1609 Galileo Galilei lo invitò a “vedere da vicino le cose lontane” attraverso un nuovo strumento da lui messo a punto. A quello strumento venne attribuito il nome di telescopio da Giovanni Demisiani nel 1611 in occasione dell’ingresso di Galilei nell’Accademia dei Lincei.
Da allora tanta strada è stata fatta. Occhi sempre più potenti, puntati verso l’alto, hanno scrutato le profondità del cielo consentendo agli scienziati di svelare molti dei misteri dell’universo.
A questi strumenti, al loro uso per le missioni spaziali, è dedicato il quarto incontro, “Telescopi spaziali: nuovi occhi per esplorare l’universo”. L’evento è una iniziativa del Dottorato di Ricerca interateneo Poliba-Uniba in Ingegneria e Scienze Aerospaziali ed è previsto dalla rassegna in corso dedicata allo spazio, “Rediscovering the Space”.
Al seminario, in programma domani, martedì, 23 febbraio, ore 17,00, parteciperà Giuseppe Cataldo, Lead Mission & Instrument Systems Engineer – NASA Goddard Space Flight Center.
Nell’incontro verranno presentate le attuali missioni in ambito astrofisico, sia operative che in fase di sviluppo, con particolare enfasi sul Telescopio spaziale James Webb. In particolare, verranno descritte le sfide ingegneristiche legate alla costruzione del più potente telescopio spaziale mai realizzato fino ad oggi. Il seminario si concluderà con una panoramica sulle sfide future per l’astronomia e l’astrofisica.
L’evento potrà essere seguito collegandosi su:
http://bit.ly/Re discoveringTheSpace_february_23
Coordinatore: prof. Marco Donato de Tullio, PoliBA. Moderatore: prof. Francesco Loparco, UniBA.