La passione è la caratteristica che fa la differenza. In tutto, su tutto. Dove essa è presente evidenzia l’intensità, la qualità della relazione del soggetto con il mondo prescelto. Ma dove nasce la passione? Un incontro, la famiglia, l’ambiente di vita, un docente, la scuola, il carattere personale possono favorire la scintilla per un inizio di percorso che può continuare tutta la vita. Alla base di ciò insiste il linguaggio, l’esperienza presentata, l’esempio vissuto, sperimentato, raccontato. Da ciò può nascere il riconoscersi in un modello, in una idea da provare, perseguire. E allora il fuoco della passione, se autentico, si trasforma in determinazione.
La scuola, l’università, l’organizzazione che la governa, i servizi, possono aiutare la scelta più appropriata di un percorso formativo, che può diventare determinante.
Il Politecnico di Bari, rivolgendosi agli studenti, al loro futuro, vuol favorire l’individuazione delle proprie passioni attraverso un’opera trasparente di supporto, di comunicazione per una riflessione critica alla scelta individuale, attraverso una indiretta comparazione tra mondo scientifico, a cui appartiene, e umanistico.
Una campagna di comunicazione per il prossimo anno accademico 2023-24 con questi fini e per migliorare la comprensione dei bisogni delle future matricole, è stata presentata lo scorso 29 maggio nel campus universitario, nei nuovi spazi “Oplà” agli operatori dell’informazione, agli studenti.
La campagna di comunicazione si rivolge alla generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012), che tra qualche mese si ritroverà ad affrontare una scelta cruciale, quella universitaria. L’obiettivo del Poliba è mettersi in ascolto e interagire con gli studenti utilizzando le loro stesse modalità di comunicazione: social media, video, stories e podcast, cercando di comprenderne ansie e preoccupazioni e fornendo un aiuto concreto a comprendere le opportunità, le caratteristiche dei corsi di laurea del Politecnico e superare i timori di una scelta che spesso comporta confusione e paura.
Per l’occasione il Rettore, Francesco Cupertino, ha presentato, con un pizzico d’orgoglio, il bigliettino da visita del Poliba, con funzione di chiarezza, informazione e di prospettiva per chi deciderà di voler appartenere alla comunità del Politecnico di Bari.
Il Poliba si presenta al nastro di partenza del nuovo anno accademico con due sedi a Bari e Taranto, 5 Dipartimenti di cui 2 (Meccanica, Matematica, Management e Fisica) premiati come “Eccellenti” dall’agenzia di valutazione, ANVUR del Ministero dell’Università; 29 corsi di studio, tra lauree triennali e magistrali, in Ingegneria, Architettura e Disegno Industriale;10 corsi di dottorato di ricerca; 400 docenti (+38% negli ultimi 4 anni); 250 unità di personale tecnico-amministrativo-bibliotecario; 11.000 studenti.
Orgoglio Poliba ha detto il Rettore, è il tasso di occupazione, a 5 anni dalla laurea, con il 96,5%, 1° Ateneo in Italia (Fonte. Corriere della sera del 17 Giugno 2022, rapporto AlmaLaurea); Inoltre, sempre secondo AlmaLaurea le laureate di genere femminile al Politecnico di Bari guadagnano il 13% in più della media nazionale, mentre l’età media dei laureati registra una discesa: da 25,4 anni nel 2019 (5 mesi più bassa della media nazionale) a 25,0 anni del 2021 (8 mesi più bassa della media nazionale). Anche sul piano delle tasse studentesche si registra una significativa agevolazione: la popolazione studentesca no tax area è passata dal 28% dell’anno accademico 2018/2019 al 51% del 2022/2023.
Dati eloquenti, di rilievo per un Poliba in salute. “Basta? Si è chiesto il Rettore. No, non basta, ha ribadito a se stesso, ai presenti. Molto c’è da fare ancora per soddisfare le richieste delle aziende di neo laureati del Poliba. Molto ancora per il territorio, l’ambiente, le nuove tecnologie su cui è impegnato. Molto anche per scoprire passioni, spiegare ragioni, screditare stereotipi legati agli studi di ingegneria, architettura o design industriale.”
Insomma, il tono del Rettore è quello di chi non si accontenta dei risultati raggiunti e guarda a modelli di altre esperienze universitarie più blasonate anche d’oltre Oceano.
Alla presentazione è seguito l’intervento del prof. Vincenzo Schettini, influencer, seguitissimo nel mondo social con la sua “Fisica Che Ci Piace”, testimonial della campagna di comunicazione del Poliba. Tra sorrisi e foto, la traccia della sua esperienza di docente di fisica nelle superiori, e la relazione instaurata con il mondo degli studenti attraverso il linguaggio, i nuovi modi del comunicare. La sua esperienza di successo sarà sperimentata anche nel Poliba con l’inedita versione che fa il verso alla Fisica, de “Il Politecnico che ci Piace”, mediante un apposito podcast con funzione di ascolto e interazione con gli studenti. Prima puntata de “Il Politecnico che ci Piace” è in programma sui canali social ufficiali del Poliba, martedì, 6 giugno, ore 15,00.
Dopo Schettini si sono succeduti i direttori dei quattro dipartimenti del Politecnico Carlo Moccia, Architettura, Costruzione e Design (ArCoD); Leonardo Damiani, Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica (DICATECh); Gennaro Boggia, Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DEI); Giuseppe Carbone, Meccanica, Matematica e Management (DMMM), che hanno presentato i rispettivi dipartimenti, quello che fanno, la nuova offerta didattica. Alfredo Grieco, in qualità di Direttore della Scuola di Dottorato del Poliba (SCUDO) invece ha presentato i dottorati del Poliba, deputati a scoprire la conoscenza a differenza dei laureati che devono applicarla con metodo.
La presentazione si è conclusa infine, con un momento di goliardia studentesca e uno scherzoso riconoscimento a Schettini.