È stato presentato, presso il teatro comunale “Nicola Resta” di Massafra, il Calendario 2021 “ Il racconto del tempo – quando la strada era culla del gioco”. Il progetto artistico è stato curato dell’associazione culturale “Programma Cultura” e sviluppato da Domenico Semeraro, autore di questa pregiata opera fotografica e direttore artistico dell’associazione, che è intervenuto alla conferenza di presentazione con Fabrizio Quarto, sindaco di Massafra e Alessandra Basile, presidente di Programma Cultura. Il Calendario 2021 del Comune di Massafra, propone una suggestiva galleria fotografica di immagini fortemente evocative, capaci di rendere attraverso l’interpretazione del concept e l’ambientazione spettacolare, l’atmosfera giocosa e familiare del tempo passato. Ad accompagnare il lavoro artistico, un libretto con note di approfondimento sui giochi, immagini di backstage ed un focus sul valore del gioco tradizionale, riconosciuto nel 2003 dall’UNESCO come bene immateriale dell’umanità da salvaguardare, valorizzare e promuovere, perché espressione della memoria storica, delle caratteristiche ambientali del territorio, della creatività sociale. Negli scorci più caratteristici del centro storico della città d’arte, sono state simulate scene di giochi di strada, con la partecipazione di bambini, in abiti dal gusto vintage, che si sono cimentati nei giochi tradizionali delle generazioni passate, come u’ cherruchele, il monopattino in legno, il salto della corda, la campana ed altri. In quella che è stata definita “la civiltà del vicolo”, ogni angolo della cittadina diventava un luogo formativo, in cui era la strada ad insegnare a giocare, a diventare amici, a crescere. “Abbiamo spostato indietro le lancette del tempo – ha commentato il sindaco Quarto – In questo particolare periodo, il progetto “Il racconto del Tempo” rappresenta una iniezione di felicità, perché contiene in sé tanta umanità, lievitata da quella spontanea e sincera amicizia che solo il mondo dei ragazzini e delle ragazzine riesce a contenere. L’amicizia, un tempo, non si basava su un pollice o su un like. Neanche la più pesante delle sconfitte al gioco delle “palline”, a quello della “campana” o a qualsiasi altro, scalfiva la sana e sincera umanità messa in strada. Ogni cosa finiva in una grande risata generale e una voglia di ricominciare. Era la gioia di vivere quella che si metteva più in campo. I ragazzi con i loro sguardi, con le loro espressioni e con le ginocchia “sbucciate” trasmettevano il desiderio per una vittoria, per un successo. Non sapevano cosa fosse il pessimismo o la malinconia, l’apatia o la solitudine. Proprio questi sentimenti sono stati sensibilmente colti dall’arguto fotografo Domenico Semeraro che ha magnificamente associato tutti questi stati d’animo ad alcuni dei più suggestivi e significativi luoghi della nostra Città.” In un momento storico e sociale così complesso e di difficile comprensione, la “normalità” del vivere si è andata modificando, insieme alle relazioni umane, che restano comunque al centro della nostra vita. La pedagogia del patrimonio culturale ha, dunque, l’importantissimo ruolo di tramandare tradizioni, tracce e testimonianze. I giochi tradizionali costituiscono l’espressione più autentica della nostra cultura, che si adatta al contesto storico e sociale in continua evoluzione. Come un pensiero leggero, un augurio di speranza e di serenità per questo nuovo anno, le spensierate risate dei bambini riecheggiano vivaci, nelle straordinarie opere fotografiche di Domenico Semeraro. Alessandra Basile, presidente di “Programma Cultura” ha presentato l’associazione, che si occupa, da diversi anni, di promuovere e valorizzare le risorse culturali e artistiche del nostro territorio, attraverso l’organizzazione di eventi di elevata qualità e spessore artistico, didattico e divulgativo. Il principale obiettivo è quello di incentivare occasioni di crescita di quella identità sociale comunitaria, che costituisce una forte leva per la riscoperta della nostra storia, scrigno di testimonianze e valori fondamentali per il rilancio del territorio, in termini di miglioramento della qualità della vita. “Programma Cultura”, mira a far emergere talenti e fermenti artistici ed intellettuali, quali stimoli ed esempi di espressioni dei beni culturali immateriali identitari della storia e della civiltà. La firma di Domenico Semeraro, ricercatore e studioso di immagine e cultura fotografica, a sigillo dei progetti realizzati dall’associazione, esprime la vision seguita dall’artista, che propone una fotografia evocativa, in grado di suscitare moti dell’animo e rappresentazioni di quei paesaggi interiori che raccontano la bellezza che ci circonda. L’opera artistica di Domenico Semeraro, non teme di staccarsi dalla comune fotografia da catena di montaggio; la sua proposta è un lavoro artigianale, cesellato a mano, scolpito di gusto e raffinatezza, frutto tangibile dell’attività incessante di un indomito sperimentatore. La presentazione si è conclusa con un ringraziamento ai bambini che si sono prestati come attori-modelli in erba, a cui è stato donato il calendario, l’opuscolo di accompagnamento e piccoli cadeaux da parte dell’organizzazione.