Al Salon International de la Caricature, du Dessin de Presse et d’Humour di Saint Just le Martel nella regione francese della Nuova Aquitania, anche quest’anno in occasione del 40° anniversario della kermesse nota in tutto il mondo, il vignettista salentino Paolo Piccione ha dato prova del suo talento. L’evento che chiama a raccolta vignettisti da ogni parte del globo, è durato 10 giorni e ha visto l’esposizione di diverse opere satiriche internazionali, tra queste appunto quelle del manduriano Paolo Piccione che ha dato prova del suo talento, anche in termini di velocità di esecuzione, caricaturando in estemporanea moltissimi ospiti così come hanno fatto molti dei suoi colleghi disegnatori.
Per Paolo Piccione questa è stata la tredicesima esposizione negli ambiti della kermesse. Quest’anno i temi trattati dal vignettista nella sua esposizione hanno riguardato la dittatura finanziaria mediante le clausole capestro imposte dal cosiddetto MES all’Italia, la funzionalità della pandemia a molti interessi occulti, la moda di portare le mascherine al braccio, la solitudine vissuta durante il periodo natalizio del 2020 a causa del covid e, infine, la tragica ripresa del potere dei talebani in Afghanistan.
«Tornare a Saint Just per me e la mia compagna è sempre una esperienza meravigliosa, sia perché incontro tanti disegnatori provenienti da tutto il mondo, arricchendo ogni anno il mio bagaglio culturale ed artistico, sia perché ogni volta posso riabbracciare tanti amici, anche tra la gente del posto. Infatti, una delle scelte fondamentali e vincenti di questa manifestazione è che i disegnatori sono ospitati presso le case dei cittadini di Saint Just e paesi limitrofi e non in strutture ricettive, favorendo così dei rapporti di amicizia che si cementano sempre di più nel corso degli anni. Le persone del posto, per di più, ci viziano e ci coccolano facendoci sentire importanti e a casa. Ed in effetti molti di noi, in tutti questi anni, non solo hanno gioito con costoro per tante cose belle, ma hanno anche condiviso il dolore ed i lutti per la scomparsa di persone meravigliose di questa comunità» ha dichiarato l’artista.
«Un’altra cosa bella di questo salone internazionale sono i pasti consumati tutti insieme in un capannone, dove, in omaggio al rivoluzionario principio dell’egalitè, ci si siede dove si trova posto senza posti assegnati o tavoli per “vip”! Questo è un aspetto che trovo tanto straordinario quanto utopistico per l’Italia, paese in cui non solo ci sono sempre i posti riservati ai “Capofortuna” di turno, ma si tributano salamelecchi ed onori a personaggi che sovente non ne meritano».
Originario di Manduria, Paolo Piccione è simpaticamente etichettato dai suoi amici francesi come il “Primitivo de Manduera” dopo che qualche anno fa, vestito con una sottospecie di pelliccia e brandendo come una clava una bottiglia di Primitivo, salì su un ring per sfidare un altro disegnatore a colpi di disegni.
«Questo simpatico appellativo mi diverte ed inorgoglisce – dice Piccione – perché mi piace far conoscere la mia terra attraverso uno dei suoi prodotti più apprezzati, ovvero il Primitivo di Manduria, che ogni anno, bontà loro, mi mettono gentilmente a disposizione gli amici Ernesto e Sabrina Soloperto, e con il quale – e anche questo è diventato un rito – omaggio gli amici del Salon».