Il C.L.C. Vincenzo Bellomo (presidente dell’Unione Piloti), ha ricevuto ieri nel corso di una cerimonia tenutasi presso la Prefettura di Taranto, un attestato di Pubblica Benemerenza al “Merito Civile”, concesso con Decreto del Ministro Dell’Interno del 13.10.22.
“Il Comandante di Lungo Corso della Marina mercantile Vincenzo Bellomo – recita l’attestato -con non comune perizia, soccorreva un operaio incastrato tra le strutture di una gru del porto, crollata in parte in mare a seguito di cedimento strutturale, traendolo in salvo. Esempio di coraggio e spirito di solidarietà”.
A consegnare materialmente l’attestato è stato il Prefetto di Taranto, la Dottoressa Paola Dessì, insieme al Gaetano Danilo Secondo, vicesindaco di Leporano (TA), comune di residenza del Comandante Bellomo.
Lo stesso attestato è stato concesso anche a tre ormeggiatori del Porto di Taranto che accompagnarono Bellomo nel salvataggio. Il fatto, a cui la benemerenza fa riferimento, accadde al IV sporgente del Porto di Taranto l’11 dicembre 2014, quando la gru “DM7” crollando, si spezzò in due. Nell’incidente, oltre all’uomo caduto in mare e tratto in salvo dal Comandante Bellomo, rimase coinvolto un altro operaio che si trovava nella parte della gru rimasta sulla banchina. Fortunatamente entrambi, dipendenti ex ILVA, non riportarono ferite gravi. L’area fu sottoposta a sequestro da parte della Magistratura e fu liberata dai resti della gru 14 mesi dopo.
A proporre la ricompensa al valor civile in favore del CLC Bellomo, fu l’allora Comandante del porto di Taranto C.V (CP) Giuseppe Famà che motivò la sua richiesta con queste parole: “Congiuntamente all’equipaggio di un’unità nautica del gruppo ormeggiatori del porto di Taranto, procedeva a porre in salvo un operaio incastrato tra le strutture di una gru ubicata in sul IV sporgente del porto di Taranto, crollata in parte in mare a seguito di cedimento strutturale. Lo sprezzo del pericolo e la non comune perizia marinaresca gli consentivano di raggiungere tempestivamente e di soccorrere il malcapitato che si trovava pericolosamente tra le strutture contorte della gru cadute in mare, che da un momento all’altro potevano definitivamente collassare e travolgere con se il malcapitato ed i soccorritori. Inoltre, in pochi istanti riusciva, unitamente agli altri componenti dell’equipaggio, a recuperare a bordo dell’unità nautica l’operaio che si trovava in evidente stato di shock, a contatto con l’acqua ed esposto a temperature rigide determinate dalle avverse condizioni meteorologiche in atto ed a condurlo sulla banchina per le cure del caso. L’altruismo, il coraggio e la straordinaria competenza professionale, consentivano al sopra nominato di tranne in salvo una vita umana, pur a rischio della propria incolumità. Fulgido esempio di abnegazione, solidarietà e alto senso civico.”