Sta arrivando!
Dopo la pausa della pandemia, la 69^ edizione del Carnevale di Massafra scalda i coriandoli.
Sabato 26 febbraio p.v., alle 18,00, presso il Teatro Comunale “N. Resta”, sito in piazza Garibaldi, sarà presentata l’anteprima della prossima e attesissima manifestazione carnascialesca.
Interverranno il sindaco Fabrizio Quarto, il consigliere regionale Michele Mazzarano, l’assessore alla Cultura-Spettacolo e Turismo Domenico Lasigna e l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Guglielmi.
Nel corso della serata saranno presentati: il manifesto ufficiale della prossima edizione, il concorso per balconi e vetrine addobbate a tema carnascialesco, i bozzetti dei Carri allegorici che parteciperanno ai corsi mascherati, le modalità di partecipazione degli Istituti Scolastici alla manifestazione e le iniziative dell’anteprima che si svolgeranno nella giornata di domenica 27 febbraio e martedì 1 marzo. In particolare dalle 10,00 alle 22,00 in piazza Vittorio Emanuele saranno esposti “Carri in miniatura” e i bozzetti dei Carri allegorici. Inoltre domenica 27 febbraio, sempre in piazza Vittorio Emanuele, dalle 10,30 ci sarà un intrattenimento per i più piccoli curato da “Wendy e Trilly Animazione”, mentre martedì 1 marzo, dalle 19,00, in corso Roma, sarà possibile apprezzare il ritorno del “Gran Sconcerto Bandistico” dei maestri concertatori Miola, Albanese & Co.
Domenica e martedì grasso – afferma l’assessore Lasigna – non ci saranno le classiche sfilate dei carri allegorici ma respireremo l’aria del Carnevale di Massafra con l’esposizione dei “Carri in miniatura”, realizzati dai nostri cartapestai e riproducenti le opere che hanno fatto la storia del nostro Carnevale.
Considerato che la situazione emergenziale da Covid 19 è in fase calante – conclude Lasigna – stiamo già lavorando affinchè il carnevale ritorni al suo splendore e i Corsi mascherati possano svolgersi nel mese di giugno. Quindi godiamoci questi giorni di festa e di “preparazione”.
E’ un Carnevale senza confini – afferma il sindaco Quarto – all’interno del quale tutti sono protagonisti e nessuno spettatore. Inoltre – continua sempre il sindaco – rappresenta un valore per la comunità e il territorio, oltre ad essere il termometro della tradizione e … della storia.