Dove eravamo rimasti? Questa la frase che riecheggiava questa sera all’interno del Teatro Comunale “N. Resta”, in occasione dell’anteprima della 69^ edizione del Carnevale di Massafra.
A fare gli onori di casa il sindaco Fabrizio Quarto che ha aperto l’incontro rivolgendo un “pensiero” all’Ucraina, ricordando i preoccupanti momenti della pandemia che hanno stoppato bruscamente la festa carnascialesca e invitando tutti, specialmente i cartapestai, a liberare i coriandoli che scorrono nelle loro vene
La serata, condotta ottimamente da Antonello Giasi, voce del Carnevale di Massafra, ha visto subito la presentazione del manifesto ufficiale di questa 69^ edizione realizzato dall’artista massafrese Pino Caputi che ha spiegato la caratteristica principale della sua opera: è un addio alle mascherine di protezione individuale e al distanziamento. Lo scenario è un inno alla gioia dopo mesi di buio e sofferenza.
La serata è stata occasione anche per fare il punto sullo stato dell’arte circa i prossimi capannoni (ubicati sulla Statale Appia) da destinare alla lavorazione della cartapesta (n.d.r. in comodato al Comune di Massafra da parte dell’ASI, dopo l’acquisto con fondi regionali). Ciò è stato fatto con estrema chiarezza dal dirigente tecnico dell’ASI, ing. Giacinto Angelastri, sottolineando come le strutture saranno luoghi per una attività più proficua per i cartapestai, un volano di sviluppo. Infatti – ha continuato Angelastri – saranno 7 box con ingressi idonei al ricovero di strutture aventi dimensioni di 5 x 11 metri, oltre ad ampi spazi esterni. Il tutto nel rispetto delle regole.
Il sindaco Quarto, a proposito dei capannoni, ha affermato che questo è un progetto accolto dalla Regione come sviluppo della cartapesta. Il sindaco ha parlato di sfida, ovvero non solo carri allegorici, ma tanto altro ancora. Andare oltre e creare luoghi di lavoro che possano sì far decollare il Carnevale, ma creare una attività imprenditoriale.
E’ intervenuto il consigliere regionale Michele Mazzarano che ha sottolineato come lo spostamento forzato della manifestazione carnascialesca in estate ha proiettato verso la strategia della destagionalizzazione. Mazzarano ha auspicato che l’artigianato della cartapesta diventi una caratteristica per Massafra. La Regione – ha continuato il consigliere regionale – guarda a questa evoluzione stanziando un intervento economico in controtendenza, ovvero innalzando il contributo regionale da 50 a 100 mila euro per il Carnevale di Massafra.
L’assessore alla Cultura-Turismo e Spettacolo Domenico Lasigna, nell’affermare che l’intento è quello di far vivere il Carnevale tutto l’anno, ha parlato delle varie iniziative messe in atto sin dal periodo natalizio per giungere a quelle di domenica 27 febbraio e martedi 1 marzo, con i carri in miniatura, le vetrine e i balconi addobbati a tema carnascialesco, l’animazione con lo “Sconcerto Bandistico”. Lasigna, sollecitato dal conduttore Giasi, ha comunicato le date delle sfilate dei corsi mascherati: 4 e 11 giugno (5 e 12 gli Istituti Scolastici).
L’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Guglielmi ha ricordato l’importante ruolo svolto dalle scuole all’interno del Carnevale, patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni, proprio attraverso un percorso scolastico. Guglielmi ha ringraziato i dirigenti e docenti (presenti il dirigente Scalera, il prof. Nappa, le insegnanti Giannotta, Galatone e Crocitto, la prof.ssa Convertino e il prof. Nasuto) per la grande collaborazione offerta anche nella iniziativa delle “vetrine in maschera”.
La serata è stata conclusa con la presentazione dei bozzetti e dei team delle grandi opere in cartapesta che sfileranno nel mese di giugno tutte legate dal tema “We Are in Puglia”: “Quo vado?…in Puglia” (Crazy events); “Il fascino senza Tempo” (Secondi a Nessuno – 3D Emotions lab); “Storia e Tradizioni… c’è da leccarsi i baffi!!!” (Assi di Coppe e Denari Revolution); “Verso il Soleee… della Puglia!” (Arte & Spettacolo); “Maghi e Masciari nella Terra delle Gravine” (Magic Club); “Orgoglio Pugliese” (Tekno Art); “Salite a bordo, vi mostriamo la terra più bella del mondo” (Pressis Charta).