Nei primi otto mesi dell’anno le immatricolazioni segnano una flessione superiore a quella media registrata in Europa (-3%). Sull’andamento del mercato pesano, oltre all’aumento dei prezzi e dei tassi d’interesse, anche il rallentamento del sistema di incentivi all’acquisto. Cali più consistenti in Puglia (-19%) in attesa che si sblocchino i fondi assegnati dal PNRR (47 milioni di euro).
Nei primi otto mesi dell’anno cala il mercato italiano delle trattrici e dei rimorchi, mentre risultano in attivo le altre tipologie di macchine. Le immatricolazioni di trattrici – secondo i dati elaborati da FederUnacoma (l’associazione italiana dei costruttori) sulla base delle registrazioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – indicano nel periodo gennaio-agosto un calo per le trattrici del 10% rispetto allo stesso periodo del 2022, e un calo per i rimorchi pari al 7,5%, mentre le mietitrebbie segnano +28,5%, le trattrici con pianale di carico +24,8 e i sollevatori telescopici +11,6%. Il mercato italiano delle trattrici accusa una flessione più consistente rispetto alla media europea che, secondo i dati del Comitato europeo dei costruttori CEMA, nei primi otto mesi dell’anno registra una flessione del 3%.
Sull’andamento del mercato nazionale pesano, oltre all’incertezza economica e all’aumento dei prezzi e dei tassi d’interesse – ha sostenuto la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio nel corso della conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio alla Fiera di Bari alla vigilia della rassegna di Agrilevante – anche la riduzione degli incentivi pubblici per l’acquisto dei macchinari agricoli. Dopo essere stati un fattore trainante negli ultimi anni – anche per la presenza simultanea di più incentivi (vedi il PSR, il Decreto 4.0, la misura INAIL per le macchine con elevati standard di sicurezza, la Legge Sabatini per i beni strumentali) – le agevolazioni statali registrano ora un rallentamento a causa dei ritardi legati soprattutto all’applicazione del PNRR e del Fondo per l’innovazione varato dal Governo. In questo contesto la Regione Puglia sconta anch’essa una flessione degli acquisti (-19%), registrando nei primi otto mesi un totale di 986 trattrici immatricolate (in prevalenza nelle province di Foggia e Bari, con rispettivamente 309 e 252 unità) contro le 1.219 immatricolate nello stesso periodo dell’anno scorso. La Regione vede ancora distanti i cospicui fondi ad essa assegnati nell’ambito del PNRR – è stato spiegato nel corso della conferenza – se è vero che nella ripartizione dei 400 milioni di euro complessivamente destinati alla meccanizzazione agricola più di 47 milioni sono destinati alla Puglia, la quota in assoluto più consistente fra le Regioni italiane.
«Il processo di rinnovamento del parco agromeccanico pugliese non deve rallentare – ha concluso Mariateresa Maschio – in considerazione della necessità di sostituire i vecchi modelli con mezzi di nuova generazione. Il parco trattrici, che in Puglia conta ad oggi 138.900 unità, pari al 7% del totale nazionale, è composto in larga misura da mezzi obsoleti, spesso non adeguati alle necessità di un’agricoltura sempre più competitiva».