Il Politecnico di Bari guarda al futuro e inaugura un percorso di ascolto e confronto per preparare il nuovo Piano Strategico di Ateneo 2024-2026. Un documento che imposterà la direzione dello sviluppo dell’Ateneo barese nei prossimi anni e che sarà il frutto del coinvolgimento e dell’ascolto a più livelli: della comunità interna del Politecnico, degli stakeholder territoriali e di esperti e personalità protagonisti del dibattito nazionale.
Innovazione, Interazione e Internazionalizzazione: queste le “3I” scelte per guidare il cammino, tre parole chiave attorno a cui la nuova visione sarà costruita. L’innovazione, parte della vocazione naturale del Politecnico, si applicherà alle competenze, per continuare ad affiancare territorio e imprese nella loro crescita, alla didattica, per garantire una formazione sempre al passo coi tempi e favorire l’apprendimento continuo e il reskilling, e ai processi, per tenere alta la performance di Ateneo. L’interazione, da rendere più intensa, è con tutti gli stakeholder del territorio, a partire dalle imprese, per trasmettere loro le evoluzioni tecnologiche più promettenti e sostenibili frutto del lavoro di ricerca, e dalle istituzioni locali per co-promuovere politiche di sviluppo condivise che rendano l’ecosistema pugliese attrattivo per talenti e investitori. Infine, la sfida dell’internazionalizzazione è cruciale per tutte le università del Mezzogiorno: bisognerà aumentare gli sforzi per mettersi in dialogo con una comunità internazionale multiculturale fatta di studenti, docenti e ricercatori, migliorando le competenze e l’offerta di accoglienza.
Le tappe del percorso Verso Poliba 2026
Il percorso, fortemente voluto dal Magnifico Rettore Francesco Cupertino, sarà così strutturato. Un processo di ascolto coinvolgerà l’intera comunità del Politecnico, formata da 11.000 studentesse e studenti, 400 docenti – un dato cresciuto del 38% nell’ultimo triennio –, oltre 140 dottorandi, 250 tecnici, amministrativi e bibliotecari. Proprio perché il Piano non può prescindere dall’ascolto delle loro voci, chi vive l’Ateneo ogni giorno sarà invitato a inviare contributi e proposte, che saranno poi discussi in tre tavoli tematici ospitati dallo spazio Oplà – Open Innovation Labs nel campus barese: il 9 ottobre il focus sarà su “Innovazione”, il 30 ottobre su “Interazione” e il 6 novembre su “Internazionalizzazione”.
Il dialogo proseguirà poi coinvolgendo la comunità esterna in tre tavoli di lavoro con gli stakeholder territoriali, dai rappresentanti delle imprese e delle professioni agli amministratori pubblici al mondo dell’innovazione: a Bari l’appuntamento sarà il 25 settembre, a Taranto il 2 ottobre e a Brindisi il 16 ottobre. Il Politecnico intende così rafforzare il suo profilo di istituzione al servizio per un sistema territoriale che rappresenta un bacino di 2,5 milioni di abitanti e 167mila imprese.
Per allargare l’orizzonte ben oltre i confini regionali, sono previste poi cinque conversazioni con altrettanti rappresentanti del sistema-Italia. Il Politecnico è sempre di più un interlocutore autorevole sul piano nazionale su alcuni temi cardine come l’aerospazio, l’energia e l’automazione industriale. Questi e altri temi saranno al centro di cinque confronti che si potranno seguire in diretta streaming, nei mesi di ottobre e novembre.
Il percorso di ascolto culminerà il 20 novembre con un’assemblea «Verso Poliba 2026: il Politecnico progetta il futuro», nell’Aula Magna Attilio Alto, dove il Piano Strategico 2024-2026 sarà presentato alla comunità interna.
«Il Piano strategico di Ateneo è lo strumento di programmazione che ci consente di concentrare il nostro impegno verso obiettivi condivisi – dichiara il Magnifico Rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino –. Gli ultimi tre anni sono stati complessi ma importanti e ci hanno consegnato segnali di crescita per il Politecnico che ora vanno resi sostenibili e strutturali. Vogliamo costruire una visione condivisa con i mondi dell’impresa, gli attori istituzionali e la società nel suo complesso, per rendere questa crescita un volano di sviluppo per tutto il territorio».
I dati del Politecnico di Bari.
Fondato nel 1990, il Politecnico di Bari è il più giovane dei Politecnici italiani e l’unico con sede in una regione del Sud. La sua organizzazione è strutturata in 5 dipartimenti, dei quali 2 riconosciuti “di eccellenza” dall’Anvur: Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione, Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, Dipartimento Interateneo di Fisica Michelangelo Merlin, Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica. L’offerta formativa comprende 29 corsi di laurea nei campi dell’Ingegneria, dell’Architettura e del Design industriale, a cui si affiancano 10 programmi di dottorato.
Il Politecnico di Bari è la migliore università in Italia per numero di citazioni per ricercatore (QS World University Rankings, 2024) e primeggia anche per il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, con un tasso del 97,7% (Almalaurea, 2023). L’Ateneo ha uno stretto rapporto con il mondo dell’impresa: nell’ambito della Terza Missione, ha dato vita a 16 laboratori in collaborazione pubblico-privato e sviluppato progetti in ambito PNRR per oltre 39 milioni di euro. Ha inoltre creato BINP – Boosting Innovation in Poliba, incubatore per startup innovative promosso insieme ad ANCE e Confindustria Bari-BAT.
Qui il link di “Verso Poliba 2026”, https://versopoliba2026.poliba.it attraverso il quale è anche possibile inviare contributi utili alla redazione del Piano.