Anche la Provincia di Taranto, attraverso il presidente Rinaldo Melucci, intende manifestare il proprio cordoglio e la sua vicinanza a tutto il popolo dell’Emilia-Romagna da giorni impegnato in una durissima lotta tesa a fronteggiare quella che è una delle più gravi tragedie di questi ultimi anni.
“Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo in una regione simbolo di vitalità e determinazione non potrà mai essere spiegato con le parole– ha dichiarato il presidente Melucci-. Il momento che le comunità emiliano-romagnole stanno vivendo è drammatico, ma siamo certi che i lutti e la devastazione provocati dal maltempo non le piegheranno. Non è mai accaduto in passato, in occasione di altre calamità, e non succederà nemmeno adesso. L’Emilia-Romagna non sarà lasciata da sola. Le nostre solidarietà e disponibilità sono massime.”
“Come ho già avuto modo di affermare in circostanze diverse– ha proseguito il presidente Melucci– il nostro è un Paese sempre più esposto ad eventi atmosferici estremi che, causati dai mutamenti climatici, vanno a sferzare un territorio colpevolmente privo della necessaria manutenzione e trasfigurato da sconcertanti alterazioni strutturali. Dobbiamo capire che non possiamo più tergiversare, che non è più possibile rinviare l’adozione di politiche tanto incisive, quanto coraggiose, capaci di invertire la rotta.”
“Lo scorso dicembre -ha concluso il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Melucci- è stata insediata una task force ministeriale che dovrà studiare e mettere in pratica soluzioni capaci di affrontare e limitare al massimo la gravissima emergenza causata dal dissesto idrogeologico, un’emergenza che riguarda praticamente l’intero Paese. Nominato in rappresentanza dell’Unione delle Province Italiane, sono onorato di far parte di questo gruppo di lavoro a cui potrò offrire il mio contributo partecipando a tutte quelle attività che dovranno servire per non farci trovare impreparati di fronte a questo tipo di eventi. Eventi che continuare a considerare “eccezionali” rischia di trasformarsi nel nostro più grande errore.”