Antonella Carrieri, Presidente di Anffas. Prima di parlare del bellissimo evento teatrale che andrà in scena il 22 giugno alle ore 20:30 presso il Teatro Comunale di Carosino (Ta), dal titolo: “Non saprei chi scegliere”, ci vuole spiegare di cosa si occupa questa importante associazione impegnata nel sociale?
Certamente. Anfass, come giustamente hai detto, è impegnata nel sociale con uno sguardo attento alla cultura della disabilità nell’ambito di un discorso inclusivo di fruibilità. Una missione intrapresa più di 60 anni fa in Italia e precisamente dal marzo del 1958. Dal 23 gennaio 2003 siamo attivi anche a Carosino, tra poco celebreremo i 20 anni di attività. Un traguardo molto importante raggiunto con grande dedizione e perseveranza. Vi sono ormai più di 250 sedi sparse in tutta Italia, con più di 33.000 iscritti, tra familiari e amici di persone portatrici di disabilità.
Quali sono i temi principali di “Non saprei chi scegliere”?
Si tratta di una commedia teatrale in tre atti scritta poco prima del covid. Durante il lock down ho ritenuto opportuno cambiare il finale, mi sembrava troppo “aspro”. Amo il teatro. Lo trovo uno straordinario “strumento” di rappresentazione dei valori fondanti dell’esistenza, come l’accoglienza e la condivisione.
La casa è semplice, accogliente, essenziale. Ambiente che “SALVA”. Accogliere l’altro, non sempre può avere una sola finalità! Durante le elezioni, ognuno cerca un voto “a modo suo” e a volte si perde il valore della condivisione che per noi è determinante.
Ho visto che nella locandina non ci sono i nomi degli attori. Ha per caso a che fare con questo principio?
Infatti, proprio così. Perché ciò che per noi conta è la condivisione del lavoro, non la scaletta dei migliori “protagonisti”. Il copione ha subito delle variazioni perché è cucito addosso all’attore come un vestito. “Ad ognuno la sua misura”. Le imperfezioni diventano sfumature che potrebbero far brillare la commedia.
Come nasce l’idea di realizzare questo spettacolo teatrale?
Prima dell’uscita del libro di Arcangelo Conzo, scritto insieme a Floriano Cartanì dal titolo: “I Santi Protettori – Tra Storia e Racconti”, avevo letto l’articolo sulla Rivista “Comunicare” della storia di san Michele Arcangelo. Contattai l’amico scrittore per rappresentarla.
Qual è il messaggio che intendete veicolare con questa rappresentazione?
Che spesso più che l’ignoranza, il “non voto” è dettato dalla stanchezza, specie di alcuni elettori “speciali”. Viene istintivo chiedersi: può la stanchezza dei tanti diventare la forza dei pochi? Non lo so. Di certo conosco la condizioni delle persone con disabilità, avendo un fratello autistico. Il lavoro è brillante? Ce lo diranno gli occhi dei presenti, nel momento in cui si riaccenderanno le luci.
I miei più sinceri complimenti per l’importante iniziativa culturale e naturalmente invitiamo tutti coloro che ci stanno leggendo a venire ad assistere a questo spettacolo teatrale all’insegna dell’Amore e della Solidarietà.