L’incontro svoltosi martedì presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili presieduto dalla Viceministra Bellanova non ha prodotto risultati tangibili per i trasportatori che autonomamente in questi giorni protestano contro il caro carburante.
Si dicono profondamente insoddisfatti anche i rappresentanti sindacali che speravano nell’attuazione di provvedimenti più incisivi a favore dei lavoratori in difficoltà.
Nulla di fatto invece, nessuna soluzione per affrontare seriamente l’impennata dei costi che sta mettendo in ginocchio un intero comparto.
L’Unatras, che rappresenta le principali associazioni italiane dell’autotrasporto , pur apprezzando la disponibilità al confronto, ritiene inadeguate le risposte ottenute ad oggi dal Governo. Si dice pertanto pronto a «proseguire il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese al fine di individuare le iniziative più efficaci ed opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria».
Una posizione questa, condivisa anche da Casartigiani. «Proseguiremo con senso di responsabilità a portare avanti le nostre proposte a tutela della categoria – spiegano le sigle sindacali dell’autotrasporto- e ribadiremo l’esigenza di agire sia attraverso un sostegno economico adeguato ad affrontare l’eccezionale aumento di costi, sia intervenendo in maniera concreta ed efficiente sulle norme che dovranno garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto».
Intanto in queste ore le associazioni nazionali aderenti a Unatras si incontreranno per fare il punto e valutare quali iniziative assumere per rimediare alla crisi in cui versa il settore.
Nel frattempo, pur non riconoscendosi minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni, non si esclude comunque il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole.
«Anche la nostra associazione, come annunciato nei giorni scorsi – fa sapere il coordinatore regionale di Casartigiani Stefano Castronuovo – si adeguerà alle azioni che le sigle nazionali riterranno più idonee».
Poi aggiunge, «ci dissociamo dalle proteste non conformi alla legge – è bene precisarlo- non devono essere riconducibili a Casartigiani. – precisa infine – Come è nostra consuetudine, attenderemo l’evolversi delle interlocuzioni nazionali e se attueremo forme di protesta, lo faremo nel rispetto della legge e nel rispetto delle norme di autoregolamentazione».