Giovedì 27 maggio il candidato sindaco di Massafra Domenico Santoro di fronte ai capannoni individuato per l’allestimento della Cittadella del Carnevale, a seguito dell’avviso pubblico emanato dal Consorzio Asi-Area Sviluppo Industriale di Taranto, ha esposto le sue rimostranze rispetto alla scelta dello stesso.
“Ho messo in evidenza alcuni aspetti – ha affermato Domenico Santoro – che indicano le difficoltà materiali nella realizzazione di questo progetto utilissimo per Massafra sia per la valorizzazione di una tradizione, che per il lavoro di tanti artigiani locali le cui opere sono richieste in giro per l’Italia, tutto l’anno”.
Quello che balza maggiormente agli occhi è la somma utilizzata per l’acquisto, circa 2 milioni di euro a fronte di 2,5 milioni di euro concessi dalla Regione Puglia al Consorzio Asi-Area Sviluppo Industriale di Taranto, di cui il Comune di Massafra è socio. Il budget è stato donato con l’intento di ristrutturare e mettere a disposizione un’area per i cartapestai massafresi in modo da creare un luogo dedicato al carnevale. I capannoni selezionati per ospitare la Cittadella del Carnevale sono concessi in comodato d’uso al Comune di Massafra e sono di proprietà dell’Asi di Taranto.
“Quello che non è accettabile è il comportamento di chi ha avuto questa disponibilità economica dalla Regione e a oggi non ha dato nessuna certezza. Spendendo circa l’80% per l’acquisto, come sarà mai possibile ristrutturare quell’area con solo 500 mila euro?”.
L’area selezionata, che come ha comunicato attraverso i social network il Sindaco Fabrizio Quarto, ha visto nel pomeriggio di mercoledì 26 maggio la sottoscrizione del contratto preliminare, è costituita da 3 capannoni per un totale di 3.200 mq, con 20.500 mq di aree libere a piazzale. Qui inoltre, sempre stando alle indicazione del primo cittadino, si vuole creare anche un centro direzionale.
“Massafra è stata negli anni deprivata di tanti servizi essenziali. Questa Cittadella del Carnevale può essere una sorta di risarcimento, ma ci deve essere data chiavi in mano. Con il comodato d’uso la struttura non è nostra e saremo dunque costretti a non poter agire in autonomia. In questa maniera non sappiamo neanche per quanto tempo la potremo utilizzare. Vogliamo un’area adeguata ai carristi e a valorizzare una delle più antiche tradizioni della città, il Carnevale”.