Inizia lunedì prossimo una settimana importante per il futuro dell’ex Ilva, in vista del battesimo del nuovo sodalizio Acciaierie d’Italia, nato della partnership tra Invitalia (per conto dello Stato) e ArcelorMittal Italia.
L’eventuale decisione del Consiglio di Stato sulla continuità produttiva dell’azienda, fissata per il prossimo giovedì 13 maggio, e la convocazione – del giorno seguente – delle organizzazioni sindacali al Mise dal Ministro Giancarlo Giorgetti rappresentano due appuntamenti indicativi.
La Fim Cisl fa presente che non ha proclamato alcuna forma di sciopero in concomitanza della convocazione al Mise del prossimo 14 maggio.
Per la Fim Cisl, prima di qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione, è fondamentale conoscere i nuovi intendimenti del Governo centrale circa il futuro occupazionale e produttivo del gruppo ArcelorMittal, ivi compresi tutti coloro i quali attualmente sono rimasti nel perimetro di Ilva in Amministrazione Straordinaria. E l’appuntamento del 14 maggio al Mise (inizialmente fissato per l’11 maggio) potrebbe fornire maggiori delucidazioni al riguardo, auspicando, una volta completato il riassetto con l’ingresso di Invitalia per conto dello Stato e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della nascente Acciaierie d’Italia, di definire ogni questione rimasta ancora insoluta.
La ripresa del dialogo sociale, come chiesto dalla Fim e dalla Cisl a tutti i livelli, rappresenta un primo segnale importante, in attesa di riavviare a breve anche il confronto sindacale sulle scelte del piano industriale e sulla gestione dell’occupazione che eviti esuberi strutturali. Ricordiamo che il raggiungimento di un accordo sindacale è condizione fondamentale per dare gambe al piano.
La Fim Cisl, inoltre, confermerà al tavolo del Mise la richiesta di un concreto impegno da parte del Governo di garanzia sul fronte occupazionale, anche per i lavoratori in Ilva As, soprattutto ora che con questa scelta, parteciperà operativamente e attivamente con capitale pubblico al rilancio definitivo del polo siderurgico.
La scelta di non scioperare è un segnale di responsabilità da parte della Fim Cisl, in attesa dell’auspicato cambio di passo anche nelle relazioni sindacali che mettano al centro la capacità di produrre risultati e che punti ad una costruzione condivisa e partecipata delle scelte che verranno messe in campo.
Naturalmente, se non ci dovessero essere risposte rispetto alle annose questioni più volte denunciate (opere di ambientalizzazione, salvaguardia di tutti i livelli occupazionali – lavoratori Ilva in As e dell’Appalto compresi, manutenzione impianti, sicurezza dentro e fuori la fabbrica) programmeremo le necessarie iniziative di lotta