Barbara Wojciechowska Bianco, presidente del “Centro Culturale di Ricerca e Formazione” di Massafra ha presentato venerdì 31 maggio scorso nel Palazzo della Cultura di Massafra il suo nuovo libro “La via dello zafferano. Viaggio nella storia e nell’etimo di Massafra. Crocevia dell’Oro giallo”. L’evento è sostenuto dal Comune di Massafra, Università del Salento, Soroptimist International Club Taranto, Fidapa-BPW-Italy sezione di Massafra, Università Popolare delle Gravine Ioniche e Centro Culturale di Ricerca e Formazione. Nel suo ultimo lavoro, la studiosa e ricercatrice Barbara Wojciechowska Bianco, propone una nuova ipotesi sull’origine del nome “Massafra”. Secondo le sue ricerche, validate dall’Accademia della Crusca, il nome della città deriverebbe da “Massa-safra(num)”, cioè “terra dello zafferano”, contrariamente alle precedenti teorie che lo collegavano agli Afri o ai Longobardi. Il libro ripercorre la storia delle coltivazioni di zafferano dalla sua introduzione nell’antichità fino al XVIII secolo, evidenziando come Massafra fosse un nodo cruciale nel commercio europeo di questa preziosa spezia. Documenti storici attestano infatti una fitta rete di scambi che collegava la Puglia a mercati lontani, come quello di Norimberga, da dove lo zafferano pugliese raggiungeva anche l’Europa orientale. La Wojciechowska Bianco sottolinea come per un millennio lo zafferano abbia rappresentato una fonte di guadagno fondamentale per molte città pugliesi, inclusa Massafra, la quale partecipava attivamente a un sistema economico, sociale e culturale più ampio. Il volume intende risvegliare nei lettori la consapevolezza di questa eredità, proponendo la riscoperta di un elemento identitario della città e della regione. All’evento di presentazione è seguito un buffet a base di zafferano al bar “La Tazza d’Oro” in piazza Garibaldi, che ha offerto ai partecipanti un’esperienza culinaria in linea con il tema del libro.